lunedì 19 maggio 2014

La terraferma è un posto nel cuore

Locandina del film TerrafermaCon Terraferma (2011) Crialese racconta il dramma dell'immigrazione clandestina in un’ isoletta siciliana di abbacinante bellezza, lontana dal mondo, dove ognuno è lasciato solo con la propria coscienza a decidere che uomo essere.

La trama

Il film è ambientato in una piccola isola siciliana, abitata da persone semplici, che vivono per lo più di pesca e turismo. Protagonisti  un piccolo nucleo familiare composto da Filippo, adolescente rimasto orfano del padre, la mamma Giulietta e il nonno pescatore Ernesto. Filippo, ragazzo chiuso e introverso, ha una grande ammirazione per il nonno, con cui va a pesca tutti i giorni,  e un grande amore per la sua isola, che ama visceralmente e da cui non vuole separarsi. Il suo mondo di ragazzo viene sconvolto quando, mentre è in mare con il nonno, dei clandestini in pericolo naufragati da un barcone chiedono soccorso. La legge lo vieta, ma il nonno decide di infrangerla per seguire la legge del mare, ben più antica, e dà soccorso ad alcuni naufraghi che riesce a caricare sulla barca. Fra loro c'è anche una donna incinta (Sara) con il figlio piccolo, che verranno nascosti nel garage dove si sono trasferiti per l'estate Filippo e la madre Giulietta, che intanto hanno affittato la loro casa ad alcuni turisti giunti lì in vacanza. Inizia così per la famiglia un'avventura pericolosa - la polizia non sa che stanno nascondendo la donna- ma di grande valore nel loro percorso di crescita personale e scoperta del "diverso". 


Giulietta con in braccio il figlio di Sara




La terraferma di Filippo

Le certezze di Filippo sono messe  a dura prova: da un lato i turisti, con quel mondo spensierato e festoso, e tra loro anche una ragazza di cui si innamora; dall'altro, proprio nella sua casa-garage, quella realtà così difficile da capire, da tenere nascosta, come un segreto che non si può confessare.  Da un lato il nonno, che rappresenta quelle leggi non scritte del cuore, e che pagherà il suo altruismo perdendo il peschereccio; dall’altro lo zio, cinico gestore della spiaggia interessato solo ad arricchirsi col turismo e a liberarsi quanto prima degli indesiderati arrivati.
 Una notte, proprio mentre è in mare su una barca in compagnia della ragazza di cui è innamorato, alcuni naufraghi si avvicinano all'imbarcazione per chiedere aiuto, ma Filippo li scaccia  a bastonate, come si scacciano i sensi di colpa dalla nostra coscienza, che  invece si ostinano a ripresentarsi. E allo stesso modo si ostinano a ripresentarsi quei naufraghi che, quasi cadaveri,  riaffiorano  il mattino seguente sulla spiaggia affollata dai turisti, come tornati dall'aldilà a interrogare la nostra coscienza.
Nel suo percorso di formazione Filippo compirà le sue scelte e ritroverà le sue certezze, la sua terraferma - come anche la madre Giuliettarispondendo all'eterna domanda che affligge l'essere umano: chi sono io?

La mia opinione

Crialese riesce a scendere nel  profondo delle coscienze senza scadere mai in retorica e luoghi comuni, senza mai forzare la mano sui facili sentimentalismi e mantenendo per tutto il film un'atmosfera rarefatta, come sospesa. Ci mostra con onestà il dramma di chi arriva e di chi  si trova davanti una realtà sconvolgente, impreparato ad affrontarla, con tutti i suoi dubbi e nessun' altra risorsa se non la sua umanità.



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